Meraviglie in Alta Valsesia

Da tempo desideravo fare un salto in Alta Valle dove sono presenti dei veri e propri gioielletti alpini.

Sono capitata a RIVA VALDOBBIA, frazione di Alagna, ex provincia di Vercelli.

Riva Valdobbia si trova a 1112 m di quota, alla confluenza tra Sesia e torrente Vogna, sotto alcune cime imponenti (Carnera e Tignoso), ma soprattutto da questo terrazzo naturale si può ammirare il versante sud del Monte Rosa.

Anticamente Riva era unita ad Alagna nella comunità delle ” Pietre Gemelle” (Prismell); quando iniziò l’ espansione dei Walser, provenienti da Gressoney-Saint-Jean (Valle d’ Aosta), questi luoghi pare fossero già abitati dal 1300 dai Valsesiani.

abitazione in stile walser a Riva Valdobbia

Le due culture si fusero e le tipiche abitazioni ne sono testimonianaza.

Casa Micheletti a Riva V.

Questo è anche un territorio di artisti: pittori e scultori . . . come la famiglia walser di Alagna, D’Enrico, una stirpe di pittori molto noti, tra cui spicca il nome di Antonio detto ” Tanzio di Varallo“, che fu a Roma, alla scuola del Caravaggio, e più tardi attivo al Sacro Monte di Varallo, con il fratello minore Melchiorre.

Nella piazzetta del paese è ubicata la stupenda parrocchiale, dedicata dal 1760 a San Michele Arcangelo. Colpisce subito la spettacolare facciata, risalente al quattrocento, e affrescata agli inizi del 1600, il cui tema è il GIUDIZIO UNIVERSALE. Gli esperti hanno individuato un certo gusto iconografico diffuso nella arte nordica, pertanto ritengono che possa essere attribuito ad un cugino dei fratelli D’ Enrico, anch’egli di nome Melchiorre, che soggiornò per qualche tempo in Bassa Sassonia.

Melchiorre, fratello di Tanzio, si occupò del gigantesco San Cristoforo, che si può vedere alla base del campanile di sinistra.

L’edificio è il frutto di un ampliamento e rimaneggiamento dell’ Oratorio dedicato a Santa Maria, risalente al ‘400; il portale reca incisa la data (1326) e la separazione dalla parrocchia di Scopa.

Anche all’ interno della chiesa non mancano opere degne di nota. Affreschi settecenteschi e tele di artisti valsesiani come CARLO BORSETTI, varallese, ottimo esponente del tardo barocco, molto attivo sul territorio, dal Sacro Monte di Varallo alla Basilica di San Giulio, sul Lago d’ Orta.

E ancora, GIOVANNI ANTONIO SALVATORE ORGIAZZI, detto Antonio il Vecchio, di fine ‘700, attivo al Sacro Monte di Varallo, in collaborazione per circa 20 anni con il Borsetti. Ai due è attribuibile la volta della cupola.

volta affrescata

Notevole l’ Altare maggiore, in marmo (1749); gli Stalli lignei del Coro; il Pulpito del 1760 e l’ Organo del 1791 opera dell’ organaro valsesiano GIOVANNI ANTONIO ZALI.

altare maggiore

la parrocchiale di San michele a Riva Valdobbia è considerata MONUMENTO NAZIONALE.

il viaggio in Alta Valsesia continuerà, alla scoperta dei tesori di queste montagne!

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