Il viaggio ti trasforma. Serve anche a questo, secondo me. Quando ne intraprendo uno, non importa la destinazione, sono sempre in attesa della trasformazione. Chissà cosa succederà? Alla fine, però in verità, non sto tanto a pensarci e mi lascio trasportare dal viaggio stesso. Mi sono sempre trovata bene, soddisfatta, arricchita; ho potuto divertirmi e fare esperienze bellissime.
Qualcuno mi ha fatto osservare che è dovuto alla mia buona disponibilità a partire e vivere quello che càpita. Può darsi. In quel mio ” lasciarsi trasportare” c’è l’ accettazione dell’ incognito, del non sapere cosa accadrà durante lo spostamento , e che cosa accadrà una volta giunta a destinazione. Chi incontrerò? Cosa vivrò?
In genere, parto munita di una lista di ” cose da vedere”, che per lo più è la motivazione del viaggio.
Poi, appena fuori casa scatta il trascinamento e flutto nella dimensione che si presenta.
Quando torno mi sembra di essere stata via una vita e ciò che resta sono le sensazioni provate, le storie vissute.
Mi piacerebbe sapere se questo succede anche ad altre persone. . .